Notizie varie: applicativi Blockchain anticontraffazione, medicinali falsificati, software come dispositivi medici, Italian sounding, ecc.
30 aprile 2018
- Ricordiamo che sono già numerosissime le applicazioni anticontraffazione
della Blockchain: dal settore vinicolo in particolare al
tessile ed al food in generale. Ora, però,
l’EUIPO, l’ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale, dal
22 al 25 Giugno prossimi intende chiamare a raccolta – nell’evento/gara
chiamato
BLOCKHATON - i migliori gruppi di inventori
interessati a presentare le loro applicazioni di Blockchain per un
contrasto tecnologico, che si vorrebbe definitivo, della contraffazione. In
palio per il vincitore ci sono 100.000,00 EURO.
Il
requisito dichiarato è esemplificato dall’espressione: “USING BLOCKCHAIN TO
CO-CREATE THE FUTURE EU ANTI-COUNTERFEITING INFRASTRUCTURE”. E più in
particolare, citando dal sito: “There will be 10 selected teams that will work together with leading
institutions, domain experts, industry, government partners and technology
companies to co-create relevant prototypes to address the
anti-counterfeiting challenge. The EUIPO and the European Commission invite
the best and most pioneering teams to
join the alliance
against fake products and to co-create the
next level of anti-counterfeiting infrastructure
, by working directly with manufacturers, logistics companies, customs,
retailers and consumers. The Blockathon will be held in the heart of the
European Union in Brussels from 22 to 25 June 2018 and
will assemble top specialists in law, IP rights, anti-counterfeiting, track
and trace, ecosystem dynamics, logistics and security to support the 10
selected teams
. The total
prize to be awarded
is EUR 100.000. This is the unique opportunity to work together with
everyone you need to achieve the best possible solutions and to explore how
blockchain technology can actually make a difference and lead to a better
society”.
- Medicinali contraffatti o falsificati, e software-medicali.
Come noto per ridurre i rischi della falsificazione dei prodotti
farmaceutici si sta ricorrendo da tempo alla totale tracciabilità degli
stessi: nella UE il relativo
regolamento europeo , avrà piena applicazione a partire dal 9/02/2019. A questo proposito è
utile, però, ricordare la differenza tra medicinali contraffatti e falsificati. Atteso che l’Organizzazione Mondiale della Sanità già
nel 1992 così definiva contraffatto un farmaco: “
un farmaco la cui etichettatura è stata deliberatamente e
fraudolentemente preparata con informazioni ingannevoli circa il
contenuto e l’origine del prodotto
”, aggiungiamo noi che tale condizione presuppone la violazione di un
diritto di proprietà intellettuale di cui non è titolare, appunto, colui
che produce il farmaco contraffatto. Se, invece, ci si riferisce alla falsificazione, il focus si sposta su di ben diversi criteri in
quanto, secondo la
Direttiva 2011/62/UE
sui medicinali falsificati per uso umano, si definiscono come
tali
i medicinali falsi che si presentano come un farmaco reale, e
autorizzato, e
che - però - non ledono diritti di proprietà intellettuale . Questi farmaci non rispondono agli standard di
sicurezza, di efficacia e di qualità richiesti dal diritto comunitario, in
quanto entrano nei circuiti di mercato venendo spacciati come autentici ma,
non avendo potuto superare i test e le procedure di autorizzazione
richieste per legge, spesso contengono ingredienti di quantità o di qualità
nocive, ovvero in errato dosaggio. Il software come strumento medicale. Da
ultimo segnaliamo le problematiche derivanti dalla applicazione dei criteri
in base ai quali un software può essere qualificato come “dispositivo
medico”. Si fa in particolare riferimento alla sentenza della Corte di
Giustizia Europea (C.329/16) sul caso dell’associazione francese delle
imprese di tecnologia medicale, e relativa - appunto - ai criteri con i
quali classificare il software come dispositivo medico. La sentenza rimanda
alla nozione di cui al “Considerando” n. 6 di cui alla Direttiva UE n.
47/2007, che così recita: “Occorre chiarire che un software è di per sé un
dispositivo medico
quando è specificamente destinato dal fabbricante ad essere impiegato
per una o più delle finalità mediche stabilite nella definizione di
dispositivo medico
” (cdr). Oltre alle implicazioni che da questa sentenza discendono ai fini
dei requisiti di marcatura di tali dispositivi, a fini anticontraffazione
si dovranno considerare infatti anche le specifiche modalità funzionali in
base alle quali presentare domanda di brevetto per tali software quali
dispositivi medici.
Ancora problemi dai nuovi, o prossimi accordi di libero scambio?
- Secondo un – probabilmente esagerato pessimismo della Coldiretti
- il recente accordo tra la Ue e il Messico non tutela adeguatamente le nostre produzioni
alimentari, notoriamente vittima del fenomeno dell’Italian sounding. In una nota dell’associazione si legge, infatti: “Via libera al Parmesano, ai salamini italiani e al vino Dolcetto
Made in Messico dove potranno essere prodotti e venduti senza limiti oltre
il 90% degli 817 prodotti a denominazione di origine nazionali riconosciuti
in Italia e nell’Unione Europea (293 prodotti alimentari e 523 vini)”, che
continua con una sottolineatura di carattere microeconomico, sottolineando
cioè come il furto di identità delle produzioni più tipiche rappresenti un
costo troppo elevato per l’Italia in quanto non compensato dalla riduzione
delle barriere tariffarie per il formaggio e per la pasta….Tanto che
l’associazione prosegue segnalando come si assista “al moltiplicarsi di
accordi di libero scambio da parte dell’Unione Europea che legittimano
a livello internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti
Made in Italy più prestigiosi”.
- La BREXIT. Rischi di possibili forme di usurpazione di marchi o
di Italian Sounding - connesse con l’etichettatura dei prodotti -
potrebbero in astratto derivare anche dall’inosservanza legale delle
modalità di implementazione del processo di Brexit. Poiché - ad
oggi - è stato concordato tra le parti che le merci immesse sul mercato in
base al diritto dell’Unione prima dell’uscita definitiva della UK: il 31
dicembre 2020, possono circolare liberamente sui mercati del Regno Unito e
dell’Unione europea senza necessità di modifiche del prodotto o di rietichettatura
. (Per un dettaglio relativo al trattamento invece previsto per i
singoli diritti di proprietà intellettuale ed industriale. si rimanda
al precedente articolo su queste tematiche)
All’insieme di tali rischi va comunque ad aggiungersi anche l’alea della
negoziazione degli specifici
trattati commerciali, settore per settore, da concludere tra UK e UE
per la sottoscrizione di un nuovo Free Trade Agreement, qualora la
Gran Bretagna non rimanesse nell’Unione Doganale.
- I siti civetta sui social
. Ci siamo sempre occupati di falso e contraffatto in relazione a prodotti
fisici ed alla loro materialità, ma la nostra vita quotidiana è sempre più
invasa dall’”immateriale”, rappresentato dalle notizie, e dalle
infrastrutture di telecomunicazione che ce le veicolano. Concentrandoci in
particolare sul comparto social, abbiamo da tempo segnalato i
rischi di cadere nella trappola creata da siti civetta in relazione
all’acquisto di prodotti contraffatti. Ora, però, diventa doveroso
allargare lo spetto d’indagine anche a siti che non fanno cybersquatting di brand, ma di siti piattaforma o di blog, quindi in grado di
attirare migliaia di iscritti. Il caso citato si riferisce, infatti, ad un
sito su Facebook, fake di quello originale di
Black Lives Matter,
interessato a trattare tematiche quali: racism, bigotry, police brutality
and hate crimes… Stando a quanto riportato da Businessinsider.com dell’11 aprile scorso, grazie ai link di tale sito fake a siti di fundrising, è stato possibile raccogliere
oltre 100.000 USD, finiti poi in un c/c bancario in Australia. Una volta
scoperto, il sito fake è stato rimosso, ed è in corso l’indagine per
stabilire se questa somma sia ricollegabile all’australiano che
aveva, per l’appunto, creato il fake.
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